C’è chi la considera una sventura, chi una liberazione, chi ne ha paura e chi la osanna. Fil rouge è che tutti la rispettano quasi con reverenza: stiamo parlando della MORTE. Oggi ne tratteremo uno un po’ particolare, croce e delizia di molti di noi. Chi non ha mai avuto a che fare con questo argomento? Nessuno. Discorso diverso è invece l’interpretazione personale di questo ciclo della vita.
Cos’è la morte?
La morte fa parte di un ciclo, che viene denominato “Ciclo della vita”. Quando questa volge al termine subentra la morte. Ora dovremmo aprire una parentesi lunga almeno fino alla Luna (come direbbero i bambini) ma rischieremmo di essere ridondanti e sottolineare argomenti che probabilmente tutti voi conoscete molto bene.
In senso strettamente scientifico la morte non è altro che la cessazione di tutte le funzioni biologiche che sostengono un organismo vivente. Esistono diverse modalità: abbiamo la morte cerebrale, che precede la cessazione del battito cardiaco e la perdita di tutte le funzioni cerebrali che comandano ogni singola cellula dell’essere vivente.
Nel caso di una persona, il suo destino di defunto è interpretato diversamente a seconda delle culture. Ad esempio, nel periodo Neolitico, la sepoltura dei morti era caratterizzata da un rituale molto particolare che prevedeva il rispetto per il defunto e una cura quasi ossessiva della tomba. In altre culture, come ad esempio quella persiana, i corpi non erano seppelliti o bruciati ma lasciati decomporre su piattaforme sopraelevate.
Questo per non contaminare terra e fuoco, due elementi sacri. In alcune tribù amazzoniche, sussiste ancora invece la pratica del cannibalismo del defunto attraverso la cremazione e il successivo impasto con purea di banana, poiché si crede che così facendo, l’anima del defunto possa rimanere tra i propri cari.
Dal punto di vista religioso e filosofico, invece, la morte è uno degli “argomenti” di maggior rappresentazione. Infatti costituisce uno dei fondamenti nello sviluppo delle religioni organizzate.
Nonostante la cultura e la religione, la credenza di una vita dopo la morte è una teoria assai diffusa e soprattutto estremamente antica. Secondo alcuni antropologi il rispetto per i defunti è un tratto istintivo dell’uomo. Molti ipotizzano invece una vita dopo la morte, anche per giustificare la comparsa dei defunti e il dialogo durante i sogni.
Uno dei fondamenti della religione cristiana è la risurrezione, ovvero la vita dopo la morte. Terminato il ciclo, la persona passerà la propria eternità in Paradiso, all’Inferno o in Purgatorio, a seconda di come ha condotto la propria esistenza terrena.
La morte non ha mai smesso di essere uno dei più forti stimoli alla fantasia. Di fatto, nell’immaginario collettivo, la morte è fin da sempre stata rappresentata come una figura esterna all’essere vivente. Una figura che arriva e pone termine alla vita di una persona.
L’iconografia occidentale definisce la morte in genere come un sinistro mietitore: uno scheletro vestito di un saio nero, che impugna una falce. Come tale, è ritratta anche in una carta dei tarocchi e appare sovente in letteratura e nelle arti figurative.
La Morte nei Tarocchi
La Morte è la tredicesima carta facente parte degli arcani maggiori; è conosciuta anche come l’Arcano senza nome in quanto nei tarocchi marsigliesi è l’unica carta degli arcani maggiori ad essere contrassegnata solamente dal numero 13, per paura che, nominandola, la morte potesse giungere inaspettata; al timore attorno a questa carta è collegato uno dei tanti atteggiamenti superstiziosi che si collegano al numero 13.
In alcuni mazzi questa carta non è presente, ed è sostituita con la carta della Filosofia. Nei mazzi tradizionali è rappresentata come uno scheletro armato di falce, come nell’iconografia comune.
In alcuni mazzi è raffigurata come Anubi, il dio egizio dei morti.
Lo scheletro è il simbolo della morte. Il significato originale di questa carta è un invito a riflettere sulla fragilità della vita e a occuparsi delle cose spirituali e simboleggia inoltre la fine di una fase e l’inizio di un nuovo percorso.
Come simbolo esoterico, la morte va intesa come rinnovamento, trasformazione, momento necessario di cambiamento in cui chiudere con il passato e guardare al futuro; l’erba del prato infatti è normalmente rappresentata con un colore verde acceso per suggerire la vitalità insita nella carta. Tutto cambia e si evolve. Il suggerimento è di non attendere oltre e cambiare ciò che va cambiato. Indica la fine di una determinata situazione, presupponendo una rinascita, ovvero l’inizio di una fase successiva più evoluta, matura o semplicemente radicalmente diversa.
Rivolto alla salute la morte normalmente indica un periodo di fiacchezza o di non positività. Indica malattia grave, lunga convalescenza e morte fisica solo se in posizione negativa (ad esempio rovesciata) e accompagnata da altre carte che confermino questo significato. Ha corrispondenze astrologiche col pianeta Saturno, con l’elemento Acqua e col segno zodiacale dello Scorpione.
La vita dopo la morte
Come già detto poche righe fa, i casi di racconti di presunta “vita dopo la morte” sono tra gli argomenti più gettonati anche nei vari talk show televisivi. Molto spesso vengono riportati da persone morte temporaneamente, che sono state in coma diverso tempo, o che hanno avuto un arresto cardiaco di diversi minuti i quali raccontano le loro esperienze extracorporee affascinanti e mistiche, che come comune denominatore hanno momenti di buio, ansia, preoccupazione sensazione di freddo che poi si traducono in luce, caldo, sensazione di benessere e forza mai provati prima.
Altri ancora invece raccontano di esperienze e incontri coi loro defunti cari che li accompagnano nel viaggio verso la rinascita.
E voi? Avete mai provato esperienze di questo tipo? Vi è stato mai rivelato qualcosa che con il passare del tempo si è verificato? Avete voglia di parlarne e di confrontarvi con uno dei nostri esperti? No? Avete ancora qualche domanda da fare? Non esitate a chiamarci. I nostri cartomanti online sono sempre a vostra disposizione, h 24, 7 giorni su 7 chiamando il numero 899.11.80.34 oppure 899.50.77.54 o i numeri fissi 06.95.54.17.59 e 06.95.54.17.41se volete chiamare con carta di credito o PayPal.
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