Vuoi sapere come leggere i Tarocchi da solo? In questo post ti spiegherò come fare per iniziare al meglio le tue letture delle carte.
Tutti gli appassionati di Tarocchi alle prime armi si domandano come vadano letti; imparare davvero a leggere gli arcani non è affatto semplice e comporta molto studio, apertura mentale e capacità di lasciare libero l’intuito e la sensitività.
Anche la scelta del mazzo di Tarocchi non deve essere casuale ma deve essere ispirata da una nostra percezione di connessione con quelle immagini particolari. Dopo anni di studio, applicazione e una innegabile inclinazione naturale, i cartomanti di Astri e Futuro sono perfettamente in grado di effettuare stese di ogni tipo, anche complicate, con tanti mazzi diversi ma a questo risultato si arriva, appunto, solo dopo tanto lavoro.
Se vuoi sapere come iniziare a leggere i Tarocchi da solo ed entrare in questo mondo affascinante ma non certo facile, continua pure la lettura!
Come leggere i Tarocchi da soli: il mazzo
Tradizione vuole che il primo mazzo di Tarocchi venga regalato da una persona cara ma, ormai, questo piccolo rito si va perdendo. È importante che il principiante osservi e maneggi più di un mazzo di Tarocchi prima di scegliere il suo preferito, quello che lo fa sentire in connessione con il mondo esoterico.
Se sei interessato a saperne di più sulle carte dei tarocchi, leggi il nostro articolo “Tarocchi Sì o No: una risposta online alla tua domanda“
Questo non è un dettaglio da poco: un mazzo che sentiamo “ostile” o troppo distante dalla nostra sensibilità, rischia di falsare tutte le stese. Essendo poi dei principianti nel campo, correggere il tiro e capire di aver preso una cantonata è molto più complicato. Scelto il mazzo tra i tanti a disposizione (Tarocchi Marsigliesi, Rider Waite, Tarocchi della Zingara, eccetera), si può passare al rito di consacrazione.
Come leggere i Tarocchi: la consacrazione del mazzo
Consacrare e dedicare, nel caso dei Tarocchi, sono concetti molto simili. Il mazzo va consacrato ad un fine o una divinità, per esempio potete consacrare il mazzo alla figura di un santo, un angelo, un Dio o una Dea cui siete devoti, ma anche a concetti astratti come il bene per il prossimo, l’amore universale, la solidarietà che vi spingerà sempre ad usare i Tarocchi per aiutare chi è in difficoltà.
Da quel momento, creerete con il mazzo un rapporto unico e speciale, e nessun altro dovrà usare il vostro mazzo per divinare. Il mazzo di tarocchi, dopo la consacrazione, diventa un oggetto estremamente personale, che assorbe e riflette le energie del suo proprietario. Inoltre, non andrà usato per fini ludici (giochi da tavolo, ad esempio) e per arrivare ad un fine diverso da quello per il quale lo avete consacrato.
Per consacrare il mazzo, scegliete un giorno che sentite speciale (solstizio d’estate o di inverno, equinozio di primavera o d’autunno, il vostro compleanno, eccetera) oppure una notte di luna piena (badando però di non andare mai oltre la mezzanotte!). Potete anche scegliere il giorno della settimana più adatto; se sapete che le vostre stese saranno incentrate perlopiù sull’amore, optate per il venerdì, giorno di Venere.
Ogni cartomante ha il suo metodo per consacrare il mazzo di tarocchi, ma il più valido e usato è quello che andiamo a spiegarvi. Vi occorrono:
- grani di incenso
- sale grosso
- andela bianca
- ciotola piena d’acqua
- un piano in legno
Tutti questi elementi richiamano la natura e il collegamento che abbiamo con lei; create un cerchio sul piano in legno con i grani di sale grosso. Mettete il mazzo di tarocchi all’interno del cerchio, facendo in modo che non si vedano le immagini ma il dorso. Accanto al mazzo, ma fuori dal cerchio protettivo, ponete la candela, la ciotola d’acqua e l’incenso acceso.
Fatto questo, concentratevi profondamente, liberate la mente e prendete tutte le carte del mazzo e, una ad una, passatele nel fumo dell’incenso acceso dicendo “io ti consacro”. Terminato i rito, proteggete il vostro mazzo di Tarocchi consacrato mettendolo in un sacchetto in fibre naturali e non toccatelo per almeno 24 ore.
Imparare i simbolismi
Per un principiante è il caso di partire prima dai Tarocchi Maggiori, ovvero le 22 carte non numerali. Sono le carte più importanti e le più complesse, perché ogni lama ha in sé un microcosmo che deve diventare familiare al cartomante. I colori, le immagini, i simboli dei Tarocchi che si stanno utilizzando hanno una stretta connessione col messaggio che le carte vogliono veicolare a chi le sta interrogando. Cosa indica l’acqua che scorre nella carta della Temperanza? E perché nella carta della Forza una ragazza tiene le fauci di un leone? I simbolismi sono fondamentali per interpretare i Tarocchi, quindi un buon testo base che spieghi nel dettaglio tutti questi significato è un investimento che tutti gli aspiranti cartomanti devono necessariamente fare.
Preparazione prima della stesa
La tradizione ha tramandato dei piccoli riti di preparazione prima di effettuare la divinazione; alcuni cartomanti non indossano né bracciali né anelli, altri bandiscono completamente le sigarette per tutto il tempo impiegato nella lettura. Altri, mescolano il mazzo un numero dispari di volte, solitamente 7, altri ancora fanno tagliare il mazzo con la mano sinistra.
Alcuni non fanno tagliare il mazzo ma fanno scegliere le carte che occorrono per la stesa, altri per avere carte sia in dritto che al rovescio creano caos sul tavolo sparpagliando le carte… insomma, ci sono tanti piccoli riti, potete usarli tutti, alcuni o ignorarli, dipende dalla vostra inclinazione.
Come leggere i Tarocchi: i metodi di stesa
Chi inizia ad avvicinarsi ai Tarocchi dovrebbe partire da stese semplici, con poche carte, e seguire metodi consolidati, come il metodo della croce semplice. In questo caso, si mischiano gli arcani maggiori, si scelgono 4 carte e si posizionano a croce sul tavolo:
- la prima carta, a sinistra, rappresenta i sentimenti diretti e i pensieri del consultante
- la seconda carta, a destra, rappresenta l’ambiente esterno
- la terza carta, posta in alto, rappresenta tutti gli eventi imprevedibili
- la quarta carta, in basso, rappresenta la risposta alla domanda.
Ogni carta è numerata in numeri romani, da 1 a 21, con il Matto che può essere considerato sia la carta zero (quella che ha generato il caos e la nascita della vita) o come 22 stabilitelo una volta sola e mantenete questo approccio numerico per tutte le stese future. Per avere una ulteriore conferma della risposta, sommate i numeri delle 4 carte uscite, fino ad ottenere un numero che sia compreso tra l’1 e il 21 (o 22).
Il fai da te funziona?
La divinazione con i Tarocchi è senza dubbio affascinante ma bisogna saper dosare i tempi delle stese e non farle diventare una “ossessione”. Per questo se si hanno domande pressanti e dubbi che ci crucciano molto, è preferibile contattare i professionisti di Astri e Futuro; in questo modo la risposta che avrete sarà veritiera e dedotta da una stesa effettuata da cartomanti esperti.
Per imparare, meglio partire da domande semplici e con basso impatto emotivo per chi consulta. Inoltre, da sempre è sconsigliato leggere le carte a sé stessi: restare impassibili e distaccati quando si tratta di sé è molto difficile e si finirebbe per “sistemare” la risposta a nostro piacimento!